Itinerari / Itinerario Q144

L’escursione sulla q.144 ci  condurrà a visitare le vestigia della Grande Guerra sulla altura sopra l’abitato di Jamlje-Jamiano. Come tutte le colline ed i paesini carsici, anche questa ha visto svolgersi cruente battaglie tra i fanti italiani ed i soldati della duplice monarchia.
Per prima cosa si visiterà la grande caverna  militare dedicata al Hauptman-Capitano Fillinger; dopo la conquista della zona da parte delle truppe italiane, (decima battaglia dell’Isonzo), la cavità venne dedicata alla memoria del Generale Alessandro Ricordi, comandante della Brigata Murge, ucciso da granata il 28.5.1917 nei pressi del lago di Pietrarossa.
Proseguiremo poi verso la sommità di q.144 che si raggiunge in circa mezz’ora di normale cammino. Sulla cima, due monumenti ed altre iscrizioni ricordano i reparti italiani che conquistarono la tanto contesa collina.  Da questo punto lo sguardo può spaziare a 360° gradi su tutto il campo di battaglia, dal mare Adriatico al pianoro di Doberdò alle alture sopra il Vallone fino alle contrafforti dell’Ermada.
Dalla cima scenderemo per un comodo sentiero, che ci fa passare sopra i resti di quello che rimane del vecchio castelliere.  Dopo una ventina di minuti, muniti di torcia, ci inoltriamo in una galleria i cui lavori iniziarono nella primavera del 1917 e non furono finiti.  La costruzione doveva custodire al suo interno una batteria di cannoni e tutto l’insieme doveva far parte del cosi detto “Baluardo monfalconese”. Finita la guerra, lo scavo rimase incompleto e dimenticato, ma negli anni cinquanta un’altra guerra, questa volta fredda, si interessò di quello che non fu completato nel 1917 e inglobò il sistema sotterraneo nella linea della Nato.
Dopo la visita alla galleria, proseguendo avanti per quella che era stata una strada militare, si raggiunge in pochi minuti uno slargo dove il 23 maggio 1917, durante dei tiri d’esercitazione con un lanciabombe, un proiettile scoppiò, per il surriscaldamento della canna dovuto ai troppi colpi di seguito sparati,  ferendo in modo grave il caporale dell’ 11° Reggimento Bersaglieri Benito Mussolini.  Investito da una raffica di schegge e proiettato  parecchi metri lontano, venne raccolto dai commilitoni e poi trasportato a Doberdò per le prime cure.
Scendendo ancora verso il lago intermittente di Doberdò è possibile visitare quello che resta di un ex cimitero di guerra dedicato ai fanti piumati. Fino a pochi anni fa si potevano ancora rintracciare alcune lapidi con i nomi dei  sepolti, ma purtroppo, i “moderni” collezionisti di reperti hanno pensato –male- di depredare il sito per arricchire le proprie raccolte con pezzi di storia. Dopo pochi metri giriamo a destra fino a raggiungere un grande canalone naturale. Anche in questo luogo ci s’imbatte in resti di costruzioni militari e sopra ad una caverna adibita al ricovero di alti comandi c’è il fregio del 7° reggimento Bersaglieri.
Raggiunta la sommità del valloncello e oltrepassata una trincea, cominciamo a scendere, e dopo circa 200 metri, si raggiunge la strada che in pochi minuti ci riconduce al posto di partenza.
Durata: 4 ore (con le dovute soste)

CONSIGLI PRATICI:
Il percorso si snoda anche lungo sentieri privi di segnavia e poco battuti perciò si consiglia abbigliamento e calzature adeguati, una torcia ed una sufficiente condizione fisica.